Chiamami con i miei veri nomi Nhat Hanh Thich
Ubiliber
Libro
€ 16,00
Descrizione
L'unica raccolta poetica del maestro zen Thich Nhat Hanh, per la prima volta in italiano. Il volume consiste di due sezioni: "La dimensione storica" e "La dimensione ultima". La prima raccoglie poesie scritte negli anni '60, mentre nella seconda trovano collocazione testi composti dagli inizi degli anni '70 ai primi anni '90. "La dimensione storica" è per lo più riferita a componimenti dedicati a quell'orrore che chiamiamo guerra del Vietnam e nella maggior parte traggono ispirazione da avvenimenti legati a una tragica quotidianità. Sono poesie che sgorgano dalle ferite di una realtà frantumata dall'esperienza bellica, e l'autore si rivolge alla scrittura come raro punto saldo in un mare in burrasca. Le potenti immagini di queste poesie hanno la forza icastica delle fotografie in bianco e nero, catturano l'attimo, l'istantaneo presente dolorante e si dimostrano capaci di interrompere la proiezione di quel film interiore che generalmente segue al trauma. Un film fatto di paura, di risentimento, di desiderio di vendetta. Ma non sono versi che cercano la consolazione sentimentale visto che rimangono la tristezza e soprattutto la sensazione, talvolta anche fisica, del dolore e della sofferenza che però, proprio per la diretta brutalità espressiva, vengono sublimate in una forza che si fa consapevolezza di queste esperienze comunque appartenenti alla nostra realtà, e quindi parte della nostra coscienza collettiva. E così è solo introiettandole che possiamo non farci annichilire dall'angoscia, ma trasformare queste immagini in una materia più morbida e malleabile. Che sia questo il modo per impedire che l'esperienza dell'orrore non finisca per tracimare in una condanna generalizzata del genere umano capace di tanto scempio? Siamo noi la morte, ma siamo noi anche la vita e la rinascita. Nella seconda parte del libro i componimenti si allontanano invece dal panorama della realtà oggettiva per farsi più distaccati, e il tutto diventa simile a una preghiera. Sono pagine in cui la lettura ci rende umili e in cui l'anelito alla bellezza e alla saggezza è dirompente. Grazie alla sua capacità di generare significato in maniera creativa, Thich Nhat Hanh torna a farsi ponte tra arte e religione, tra lirica e filosofia. Qui la tensione della prima parte si stempera in un fintamente semplice abbandonarsi a osservazioni del mondo naturale, appoggiandosi in maniera spesso lieve a una sottile trama di dottrina buddhista. Una riuscita alchimia artistica capace di far assaporare la compassione profonda che permea ogni parola di questo volume. Il modo migliore per avvicinarsi alla poesia di Thich Nhat Hanh è probabilmente quello di leggere questi versi ad alta voce, quasi fossero istruzioni di una meditazione guidata, così da poter assaporare in pieno la speranza profonda che, nonostante le terribili verità che vengono descritte nella prima parte, le informa.